UBI – Unione Buddhista Italiana

Il progetto nasce sulla base del contributo ricevuto da UBI nell’ambito del bando Umanitario 2018 – Otto per Mille per il progetto “Corridoi Umanitari: modello di Accoglienza e Integrazione” finalizzato all’implementazione del percorso di integrazione verso l’autonomia delle persone accolte attraverso i Corridoi. A partire da questa base, il nuovo progetto “Corridoi Umanitari 2.0: percorsi di integrazione per l’autonomia personale” è nato per organizzare a partire da aprile 2020 l’arrivo sicuro e legale in Italia di altri 150 profughi da Libano ed Etiopia e sperimentare procedure efficaci di accoglienza e integrazione, orientate all’uscita dal percorso di prima accoglienza entro 12 mesi dall’arrivo in Italia.
In base ai nuovi protocolli dei Corridoi Umanitari tutt’ora attivi, attraverso questo progetto la Comunità di S.Egidio ACAP ha potuto organizzare l’arrivo sicuro e legale in Italia di 150 profughi da Libano ed Etiopia a partire da aprile 2020 e a prevedere per loro attività pre-partenza, il viaggio verso l’Italia e idonei percorsi di accoglienza e integrazione in Italia della durata di 12 mesi (aprile 2020 – aprile 2021).

Le 150 persone arrivate attraverso i Corridoi Umanitari sono state sostenute nello svolgimento delle attività pre-partenza in Libano, Etiopia e nell’isola di Lesbo. Una volta giunte in Italia sono state prese in carico dalla Comunità di S.Egidio ACAP. Il 53% dei beneficiari del progetto è di genere femminile, il 39% ha meno di 18 anni e solo il 5% più di 65 anni.

Sulla base del Programma dei Corridoi Umanitari, gli interventi hanno seguito due linee direttrici, che devono necessariamente accompagnarsi per evitare fenomeni di emarginazione e sfiducia:
1. offrire ai profughi un’accoglienza di primo livello, una prima accoglienza che risponda ai loro bisogni primari (accoglienza materiale, kit di alimenti, vestiario, etc.);
2. elaborare in modo condiviso percorsi di integrazione (culturale e lavorativa), nell’ottica dell’inclusione sociale e della ricerca di un’autonomia socio-economica.