Dalle porte aperte dei laboratori d’arte di Sant’Egidio entra aria per ventilare le stanze e arrivano, contenti di tornare, gli “Amici”, gli artisti, persone con disabilità, che danno vita a un movimento artistico che a Roma è presente al centro e nelle periferie. Appena è stato possibile riaprire, nel rispetto delle norme anti Covid, i laboratori sono tornati ad essere luoghi di incontro, dopo mesi di videolezioni e chiamate. Le persone con disabilità hanno sofferto in modo particolare le restrizioni e le chiusure, la non piena operatività di scuole, centri diurni e attività in presenza. Hanno sentito sacrificato il loro bisogno di relazioni. Gite in città, lezioni di storia dell’arte, sessioni di pittura restituiscono ai partecipanti del laboratorio occasioni in cui esprimere la propria capacità di comprensione della realtà, il proprio pensiero e sguardo sul mondo. Comincia un’estate all’aperto e nei grandi spazi: nei 12 laboratori di Roma – nelle foto si vedono quelli di Garbatella, Tor Bella Monaca e Trinità dei Pellegrini – e in altre città italiane come Napoli, Genova, Firenze e Novara. Un modo per far beneficiare delle riaperture anche coloro sui quali l’esclusione pesa di più.