L’aggravamento della situazione lavorativa e la disoccupazione determinano una precarietà in tutte le dimensioni del quotidiano dalla possibilità di pagare affitto e utenze, all’acquisto di cibo e generi di prima necessità. Per coloro che già prima di questa fase si trovavano in situazioni di povertà/a rischio di povertà e esclusione aumenta la probabilità di uno scivolamento in condizioni di povertà aggravata, con un forte impatto sulla dimensione personale, familiare, sociale, e sulle opportunità di miglioramento della propria condizione nel futuro. Si tratta di un fenomeno vasto di cui si ha sempre più evidenza in centri e sedi di quartiere di Sant’Egidio a Roma: si sono moltiplicate le domande di aiuto, che sono, sempre più spesso, domande di cibo. Un ulteriore elemento di analisi è costituito dalle situazioni di fragilità e rischio legate all’assenza di relazioni sociali e di supporto per la popolazione giovane (18-35) e adulta in età avanzata over 60.
A Roma le richieste di aiuto e generi di prima necessità sono cresciute al punto da necessitare il rafforzamento del servizio di distribuzione. Sono molte inoltre le persone che, per ragioni anagrafiche, linguistiche o semplicemente per mancanza di strumenti informatici e di competenze digitali trovano difficoltà nell’accedere alle forme di sostegno messe in campo dal settore pubblico per far fronte all’emergenza. Per queste persone, che rischiano di rimanere escluse anche dagli aiuti al loro indirizzati, è necessario garantire capillarmente l’accesso a servizi di informazione, consulenza e supporto.
Per contrastare le conseguenze economiche e sociali
dell’emergenza sanitaria il progetto prevede il potenziamento dei centri di quartiere di Tor Bella Monaca, Serpentare e Ostiense.
Il progetto mira a realizzare i seguenti obiettivi specifici:
1) Rispondere a bisogni di prima necessità e di pronto intervento di singoli e nuclei familiari in condizioni di fragilità economica, sociale e abitativa a Roma nel III, VI e VIII Municipio, anche al fine di costruire percorsi di autonomia personalizzati;
2) Contrastare condizioni di fragilità e di svantaggio della persona al fine di intervenire sui fenomeni di marginalità e di esclusione sociale;
3) Rilanciare forme di solidarietà comunitaria nei quartieri di Tor Bella Monaca, Serpentara e Ostiense, promuovendo la cultura del volontariato e della cittadinanza attiva in una prospettiva intergenerazionale, sviluppando e incrementando la partecipazione di volontari nel servizio alle categorie più fragili.